COME E’ TRISTE SORANO…
Non sto a ripetermi,
anche se poi subito mi contraddico, che abito da oltre quarant’anni in una
fetta di casolare sgarrupato, poco raggiungibile e solo con strada bianca, su
una delle colline soranesi, felicemente, per quanto sia possibile oggi con
intorno una comunità disperata.
Ne ho combinate di belle a Sorano, il capoluogo, oltre che
nel resto d’Italia. Tra le altre, a Sorano, 34 anni fa una pazzesca
mostra-mercato dei creativi di allora, fianco a fianco a contadini, artigiani di antichi mestieri e
tanti musicisti dal vivo, nel parco e per le strade del paese. Andò talmente
bene che il sindaco, al quale avevo chiesto solo lo spazio, volle
impadronirsene. Io non fui per niente d’accordo, insistevo per l’indipendenza e
l’autogestione, con il risultato di venir dismesso e restare come espositore
con i primi incendiari opuscoli di
stampa alternativa.
Passarono parecchi
anni, tipo 25, che fui richiamato dal sindaco appena eletto, a
organizzarla di nuovo e magari
riscattarla dal degrado in cui era precipitata, tale da paventarne la chiusura. Per accettare chiesi solo carta
bianca e di mantenere il piccolo budget preesistente. Mi fu concesso e io mi
rimboccai le maniche.
Accadde uno dei miei sogni ad occhi aperti: l’antica e
stanca mostra riprese slancio e smalto, con modalità adeguate ai tempi e per una radicale sfida di
qualità che in varie occasioni ho raccontato, ma soprattutto con uno sguardo al
futuro. E’ successo che man mano la mostra cresceva di intraprendenza e qualità,
oltre che di folla di visitatori, cresceva anche quel “Partito dell’Invidia”,
in realtà non molto numeroso ma agguerritissimo a rompere i coglioni fino ad
impedirmi fisicamente di operare, mentre
amici e non della amministrazione stavano più o meno a guardare.
Risultato? Nuove e definitive dismissioni. Felici dismissioni, ballando, come
mi succede anche nella vita, quando da imbarazzi o macerie, lascio e me ne invento di nuove.
Speravo, confesso, che quel tanto di bello conquistato non
solo da me, ma dalla intera comunità, restasse come tesoro da cui attingere.
Macché! Proprio in questi giorni c’è l’edizione primaverile
della mostra denominata “Sorano sorprende”. Me la inventai di sana pianta e la
mia di edizione ebbe un riscontro favoloso, gremita di bambini, poiché a loro era
dedicata, ma altrettanti “grandi”, a far corpo, a respirare a pieni polmoni
aria di creatività, fantasia e soprattutto libertà.
L’edizione di oggi la potete vedere dalle foto che parlano
più di quello che potrei fare io che son parte in causa. Decidete voi,
raffrontando fotogrammi delle “mie” edizioni.
Decidete se, come io ritengo, ci sia una volontà, magari inconscia, di
rimuovere, esorcizzare: la stramaledetta paura del bello e del nuovo.
Non so se qualcuno voleva fare uno sgarbo a me cittadino
soranese dal 1976, ma ancora considerato dal Partito che ho citato “uno di
fuori” e quindi estraneo e nemico. Se è così si sbaglia di grosso. Per conto
mio ho fatto a Sorano, nelle otto edizioni che ho curato, un’esperienza
fantastica, sia pur a volte faticosa e a volte accompagnata da incubi e qualche
disperazione. Talmente tanto da essermi preziosa dove già opero, a Pitigliano,
e intendo farlo molto ma molto di più, se è vero che m’aspettano nuovi
quarant’anni di impegno. Bel futuro, vero?
ECCO A VOI LE FOTO DI SORANO SORPRENDE ORGANIZZATO DA MARCELLO BARAGHINI
QUI TUTTE LE ALTRE
ECCO A VOI ALCUNE IMMAGINI DEL NUOVO SORANO PER LA FESTA DI PRIMAVERA 2013 PURTROPPO NON PIù ORGANIZZATO DA MARCELLO
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